Si piega ma non si spezza! :)

Categoria: sci – snowboard – neve

Ricovero Casera Podestine

Sabato 12 Aprile, dopo due settimane di stop causa problemi al ginocchio e una contrattura alla schiena, ho deciso di organizzare una camminata molto tranquilla verso Casera Podestine.

Il tempo non prometteva bene, ma fortunatamente ci ha risparmiato, anzi, ci ha avvantaggiato nella camminata nella “Grave di Gere” subito dopo la località Lesis, frazione di Claut (PN), in quanto il tracciato risale la grava del Cellina, tutta in piena battuta di sole.

Parcheggiato la macchina a poco più di 900 msl, esattamente prima del guado che porta alle impronte del dinosauro vicino a Casera Casavento, si percorre il greto del fiume tenendo la sinistra, e non la destra come indicato nelle cartine tabacco!

Trovandoci a inizio stagione, quando ancora la natura si è ripresa il suo “essere”, abbiamo trovato alcune difficoltà a seguire il tracciato, rovinato dalle varie piene autunnali, quindi facendo riferimento alle mappe abbiamo proseguito seguendo la destra del greto che ci ha portato oltre la Casera in una gola bella da vedere, capito l’errore abbiamo fatto retrofront per raggiungere il ricovero casera Podestine.

Durante il percorso anche se sassoso, lo spazio per alcune piantine non manca mai…

Piante che crescono nella grava

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La casera è molto ben tenuta e ristritturata da pochi anni, possiede un locale di libero accesso e un’altro chiuso, disponibile a comitive chiedendo le chiavi all’ente del parco, il verde e il paesaggio ricorda molto le camminate nelle valli adiacenti e il silenzio di questo posto è meraviglioso, un paradiso dimenticato in mezzo al nulla.

Ringrazio ancora una volta l’ottima compagnia di Elia, Giuseppe, Massimiliano, Stefano e la new entry Nina!

Foto con lo sfondo di Casera Podestine, da sinistra a destra: Stefano, Elia e Nina, Massimiliano, Giuseppe e Ivano Foto con lo sfondo di Casera Podestine, da sinistra a destra: Stefano, Elia e Nina, Massimiliano, Giuseppe e Ivano[/caption]

 

Purtroppo non ho registrato una traccia precisa in quanto il percorso era disconnesso, in ogni caso basta risalire il greto e tenendo la destra si vede prima una stazione meteo, successivamente un cartello con la segnaletica per seguire altri percorsi e raggiungere altre casere. Il ricovero casera Podestine si trova li vicino su un piccolo viale naturale in salita.

Il percorso completo è all’incirca di 9 km tra andata e ritorno, molto semplici in quanto il dislivello è veramente minimo, approssimativamente di 100 metri.

Tracciato per casera Podestine

Fine malattia?

Come credo ormai tutti sapete, sono in malattia ancora dal 4 di Marzo, perchè sono caduto con lo snowboard, corso di qua, corso di la, praticamente finalmente ieri sono riuscito a far la visita dall’ortopedico. Mi ha detto di star fermo altre due settimane sottolineando però che svolgo un lavoro “pesante”.

Comunque alla fin fine, sbalottato da un medico a quell’altro, non ho ancora capito che cavolo ho di preciso, perchè ognuno da più importanza ad una cosa rispetto che l’altra, credo che se dovessi ascoltare tutti i pareri dei medici che ho sentito, sarebbe meglio che me ne stia fermo per almeno un altro mese :lol:.

Spero che la cosa si risolva tranquillamente, visto che alla  fine non mi fa neanche male se la lascio ferma, e ora facendo un po’ di movimento, senza esegerare, non ho tanti problemi di dolori. La cosa che mi preoccupa di più è il tornar a farmi male prima di rientrare a lavoro… lo snowboard per me è una passione veramente forte, e la malattia mi finisce il 10 di Aprile, quindi, il sabato e il lunedì credo di andarmene a sciare (sperando non ci sia troppa folla!). Domenica naturalmente non vado, perchè a Pasqua si mangia!

Ciao a tutti

Fatemi gl’auguri

Sta mattina sono caduto alla terza discesa (causa pista-neve di merda) e mi sono fatto un pochino di male, tra un po’ doccia e poi vado al pronto soccorso a vedere se ho rotto qualcosa

🙁

Domenica? sciare? ma no, meglio l’acqua!

Venerdì (scorso) parto per la montagna e arrivato a destinazione mi preparo con tutte le mie super protezioni, tartaruga (protezione schiena) ok, pantaloni proteggi coccige ok, casco ok, giacca, guanti, pantaloni, interno degli scarponi ok, azz… manca la copertura esterna!!!

Incavolato come una susina (si dice vero?), con il caldo che mi da alla testa, 11 gradi a 1200 metri potete ben capire che ti fa girar le scatole… mi svesto, monto in macchina e me ne torno a casa. Avevo valutato l’idea di andar a far fondo, ma con quel caldo no per carita, di noleggiare gli scarponi non se ne parla, ne ho due paia a casa, non ho bisogno del noleggio! 🙂

Svogliato, sapendo che il sabato andavo a camminare in montagna con un amico, chiedo ad altri amici se mi fanno sapere se per domenica andava bene lo Zoncolan, tutti quanti più o meno con impegni diversi, non insisto perchè ricevo un invito da due miei amici per un raduno fuoristrada.

Sabato mattina, camminata in montagna, ritorno al pomeriggio e chiamo questi due a bere il thè a casa mia (ho preso questo vizio da Londra), mangiamo due fritelle, due crostoli (due si fa per dire), e si parte per Zenson a prendere della legna. Naturalmente causa thè facciamo tardi, e torniamo da Zenson verso le 20:00, allora cena a casa mia, primo molto semplice, ossia farfalle al ragù e pomodoro con pizzico di olio piccante; primo semplice, ma sono riuscito a cannare tirando fuori la pasta un po’ troppo al dente, mi dovrò decidere prima o poi ad assaggiarla prima di scolarla. Come secondo dell’ottimo pane scaldato al momento, con formaggio e salame fatto in casa. Gelato.

Sgionfi come le patate, ci mettiamo daccordo per il giorno seguente, ore 7:15 a casa mia.

Naturalmente Ivano non riesce ad andare presto a dormire, così prende la macchina e va a una festa privata (ingresso 10€ con 3 consumazioni); io non bevo, o meglio preferisco non bere, cmq arrivo a questa festa, trovo park, e mi dirigo verso l’entrata. Trovo uno che conosco che fa service di professione e gli dico se posso aiutarlo a portar dentro un ?laser? (non so che era, serviva per fare gl’effetti), così entro gratis, e inizio a divertirmi un po’. Incontro un paio di persone, ehi ciao come va, lo sai questo lo sai quell’altro, arriva la sete… cavolo Ivano, non hai neanche le consumazioni! Va ben dai, nessuno è morto mai di sete, così riesco anche a farmi avere mezzo bicchiere di scivolo dal bar :).

Ok, ora della nanna ora, bit bit bit, che cavolo, la sveglia già suona, si accende a basso volume un po’ di musica, grazie al nuovo impianto in camera, si cazzeggia ancora un po’ nel letto e si corre, perchè in ritardo ovviamente, a preparare i panini promessi la sera prima per il raduno.

Arriva Beppe, e si parte verso casa di Damiano, non ancora pronto, decidiamo quindi di trovarci direttamente al punto di partenza, dove con molta calma arrivano i ritardatari.

Cartina alla mano si decide Monte Jouf, si controllano i divieti nella carta e non ci sono, non sicuri andiamo all’attacco della strada e nessun cartello 🙂 evvai! Finalmente una strada percorribile! Arriviamo alla Cima quasi e ci fermiamo per un po’ davanti al cartello di inizio divieto. Ok, è ora di tornar giù.

Naturalmente chi non sa farsi i cazzi suoi e pensa che la montagna sia solo per chi va a camminare si mette a far foto alle targhe, poi quando si accorge notato scappa. Avviso gl’altri e inizio a seguirlo giù per il sentiero. Raggiunto, chiedo spiegazioni, lui insiste della presenza di divieto a valle, allora gli dico che chiami la forestale così verifichiamo. Insiste dicendo che se non ci fosse il divieto quale problema avrei io se lui fa le foto e controbatto dicendo che è possibile anche che non si capisce dove ci troviamo, visto la presenza della sola neve e alcuni alberi. Lui prende e torna a correre giù per il sentiero. Non avevo telefono con me per avvisare gl’altri l’intenzione di seguirlo, così faccio dietro front e torno ai veicoli.

Sinceramente spererei anche che facesse la denuncia alla forestale mostrando le foto, così capirebbe anche che esiste la legge per la privacy e ci facciamo una cena a gratis con le accuse per le foto fatte! Allo stesso tempo non vorrei succedesse per ovvio rompimento di coglioni tra tribunali e giudici di pace.

Torniamo giù un po’ incazzati, controlliamo la mappa e raggiungiamo un’altra zona non protetta. Acqua, non si passa! Uno che abita li vicino ci dice che se seguiamo il recinto possiamo passare per il suo terreno. Pulito un po’ i rovi e alberi, scavalchiamo l’argine e il signore contento ci offre da bere a casa sua. Il clima finalmente era sereno e contenti ci consiglia un guado poco più in giù. Azz, quanta acqua, passa il primo, il secondo, il terzo, merda, rimaniamo dentro… la macchina ha bevuto! Armato di sole mutande e pantaloni impermeabili (petto nudo), esco dal finestrino e vado a legare una strops con la jeep che vuole tirarci fuori. Avevo l’acqua al livello del bacino (molto fresca), vado nella riva per non rimanere congelato. Vediamo che la jepp che tenta il soccorso, non si muove più, che cavolo, due piantati in acqua. Nuovamente armato della mia attrezzatura torno in acqua a sganciare le due jepp così la seconda riesce ad uscire.

Si decide il recupero da fuori acqua, 3 strops messe insieme, parto per legar la cima, ma la corrente forte tenta di portarsi via le strops così un altro viene in acqua e mi aiuta alzandole dal livello acqua; ora io le tengo in alto e lui lega.

Fatta, tutti fuori dall’acqua, il recupero è fatto. L’istruttore tenta il recupero del motore e ci riesce, finita bene, nessun danno!

Ricorderò questo primo di Marzo per il mio primo bagno annuale nel Meduna 😀

Buon 4×4 a tutti.

Mandi!

Londra arrivo!!!

Domenica mi sono deciso, ero in seggiovia, quando parlando con gl’altri mi dicono che farà brutto quasi tutta la settimana… sono in ferie, devo starmene a casa!?!

Invece no, bell’idea!

Approfitto del mio amico Grisù che lavora a Londra, chiedo anche a un mio amico se vuole venir con me e faccio prenotare per due nell’ostello vicino al suo. Prenoto i voli, faccio richiesta per una valigia supplementare per portar giù delle cose di un’altro che conosco che lavora la… arriva oggi, guardo il sito della Ryanair.. shock! Bloccato areoporto causa neve!

Domani spero sia agibile… chissà com’è Londra con la Neve!

Ragazzi si parte!

Ciao

Gecko – la pelle di foca che tiene senza adesivo!

Una ditta austriaca è riuscita a realizzare il sogno segreto di ogni sciatore – Gecko, la pelle di foca sviluppata da MP Sports, tiene anche senza adesivo…

La ditta Sportler è l’unico negozio di articoli sportivi ad offrire in Italia questa novità mondiale brevettata.
Per esperienza personale, qualsiasi sciatore sa bene quanto talvolta è faticoso maneggiare pelli adesive. Spesso si attaccano dove proprio non dovrebbero, ad esempio sulla giacca o sui guanti; altre volte non attaccano per niente proprio dove invece sarebbe necessario, ad esempio quando fa molto freddo o le pelli sono ormai bagnate. In determinate circostanze la salita verso la vetta si trasforma da attività piacevole in un’avventura all’insegna delle arrabbiature.
Con le pelli da risalita “Gecko” di MP Sports gli inconvenienti derivanti da uscite non organizzate diventano un ricordo del passato. In questo caso la parola magica è adesione. Il che significa che le pelli tengono senza colla solamente grazie alla forza di attrazione esercitata tra le molecole della superficie dello sci e quelle del lato liscio delle pelli da risalita. Grazie a questa nuova tecnica una pelle può pesare un terzo in meno di una adesiva tradizionale. E questo grazie anche alla Mohair usata, dotata delle migliori caratteristiche di scivolamento. Uno sciatore abituato all’adesivo apprezzerà immediatamente i vantaggi derivanti dall’utilizzo di “Gecko”: nessun residuo di colla sugli sci, diventa inutile rinnovare l’adesivo e possono essere lasciati a casa pesanti accessori per le riparazioni, quali adesivo di riserva oppure nastro.

Inoltre “Gecko” è perfettamente resistente sia al caldo che al freddo (da +250 a -70 gradi Celsius) ed è idrorepellente, in modo da evitare i temuti accumuli di neve sotto le pelli, problema sempre in agguato in caso di neve bagnata.
Gli sciatori esperti che hanno provato la nuova pelle di foca sono rimasti letteralmente entusiasti della novità. Anche l’allenatore della squadra nazionale austriaca ai campionati mondiali di sci alpinismo, Alexander Luggner, si esprime in modo estremamente favorevole nei confronti delle pelli da risalita “Gecko” di MP Sports: “ho potuto testare il nuovo prodotto e devo dire di esserne rimasto sorpreso molto positivamente. La pelle rimane sempre perfettamente attaccata alla superficie dello sci, anche dopo molte manovre”.
Hubert Lienbacher, ingegnere edile e membro del soccorso alpino, che in una stagione sciistica ricopre un dislivello di ben 120.000 m, è altrettanto sorpreso e soddisfatto: “Nelle ultime settimane ho avuto l’opportunità di provare le nuove pelli Gecko di MP Sports. L’aderenza con lo sci è perfetta, inoltre la pelle aderisce ancora meglio quanto più basse sono le temperature. Nemmeno applicare e togliere molte volte le pelli comporta problemi ed è ancora più facile che con le pelli adesive tradizionali. In buona sostanza posso dire che la tecnologia delle pelli Gecko a prima vista ha solo vantaggi in confronto alle tradizionali pelli adesive. Posso consigliarle tranquillamente ed in piena coscienza”.

Le pelli da risalita “Gecko” si possono trovare in Italia esclusivamente da Sportler, certamente anche presso Sportler Online!

 

 

pelli_foca

Articolo riportato da sportler

L’italia è più conveniente o ha sciatori meno maturi?

Si si, questa è una bella domanda, il fatto sta che cercando la stessa tipologia di abbonamento skipass AlpeAdria ho notato una bella differenza nei prezzi; il motivo principale è che in Italia sono ancora considerato giovane avendo 20 anni, mentre se passo il confine, non tantissimi km da qua divento un adulto…per il momento preferisco restare giovane e pagarmi 330€ al posto di 380€…che ne dite voi?

maggiori informazioni le potete trovare qui sotto ai relativi siti:

italia (promotur)
austria al sito di pramollo-nassfeld
condizioni austria
naturalmente i prezzi sono uguali, solo notate che l’età in Italia per essere giovane è 1985-1992 compresi, mentre l’età in Austria è tra il 1989 e il 1992

Arriva la neve?

Passa giorno dopo giorno, e sempre spero arrivi la neve. Siamo a fine novembre, e 2 anni fa era ormai presente in abbondanza nelle montagne venete. Ma quest’anno arriva o no?!?

Il lavoro di traslocatore impegna maggiormente il pediodo estivo, infatti per questo motivo lavoro volentieri, così in inverno posso tranquillamente andarmene in ferie a far snowboard. Quest’anno volevo far l’abbonamento stagionale valido in tutto friuli e in cinque comprensori sciistici austriaci, il costo è come si sa, un po’ alto, infatti questo abbonamento costa in prevendita (se lo si acquista entro l’8 dicembre) 330€ perchè appartengo ancora alla categoria giovani.

La neve spero che arrivi presto e venga in quantità abominevoli, e auguro a tutti voi buone surfate sulla neve!

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