Si piega ma non si spezza! :)

Categoria: Camminate in montagna

Casera Casavento da Lesis (Claut)

Casera Casavento si trova poco dopo Lesis, località alla fine di Claut (PN), è divenuta un Ristoro gestito nel periodo estivo nell’ultimo decenno, grazie alla scoperta di due impronte di dinosauro a metà degl’anni novanta in un masso, a solo pochi minuti di camminata da questa casera.

Il 25 Maggio 2014 io, Riccardo e Silvio siamo partiti a piedi da Lesis, Parcheggiando la macchina vicino al primo ponte abbiamo percorso la strada asfaltata che segue il torrente Cellina, salendo a sinistra possiamo notare, con tanto di cartello, una fornace antica abbandonata, mentre successivamente sulla destra possiamo scendere e vedere le sorgenti del Cellina (anche queste sono sempre segnalate da cartelli posizionati dal Parco delle Dolomiti Friulane.

Antica Fornace di Lesis

Antica fornace di Lesis

Superati i tornanti, ovvero la maggior parte del dislivello di questa camminata, la strada diventa successivamente di sassi, e scende fino al passaggio su un guado, esattamente la “Grave di Gere” perennemente secca eccetto in caso di forti piogge e a monte vicino a Ricovero Casera Podestine.

Ripidi tornanti per casera Casavento

Tornanti seguendo la strada che porta a Casera Casavento

Passato il guado si mantiene la destra e si prosegue in una leggera salita che porta fino a un ultimo parcheggio prima di una sbarra. A questo punto la strada di sassi finisce e si prosegue su una mulattiera e a poche centinaia di metri ci troveremo a Casera Casavento.

Ristoro Casera Casavento

Ristoro Casera Casavento

Da questa vallata si può continuare la camminata per i più allenati, salendo verso la “Strada degli Alpini” che porta alla forcella Clautana (1430 msl) o in alternativa godersi le impronte del dinosauro vicino a delle bellissime cascate.

Cascata vicino a Lesis di Claut

Cascata vicino alle impronte di dinosauro vicino a Casera Cavento (Lesis)

Casera Bitter (10/05/2014)

Casera Bitter è situata vicino al lago di Barcis, un trekking molto semplice da raggiungere anche con poco allenamento, stando ovviamente attenti lungo il sentiero ai tratti più esposti e indossando le calzature e il vestiario idoneo.

Tempistica Casera

Cartello Cai tempistica sentiero 978


Casera Bitter

Casera Bitter


Raccomandazioni particolari non c’è ne sono, ma come sappiamo la fauna nel territorio montano è abbondante, partendo dagl’animali un po’ più “pericolosi” troviamo nel circondario di Barcis le vipere, ma state certi che loro hanno più paura di voi, quindi cercheranno di nascondersi al primo rumore, mentre come in tutto il territorio delle Prealpi c’è un proliferazione abbondante di zecche, che non vedono l’ora di attaccarsi all’uomo e agli animali, ma con un semplice repellente le terrete ben lontane.
Foto scattata nel bosco vicino a Ricovero Casera Bitter

Foto scattata nel bosco vicino a Ricovero Casera Bitter


Barcis rientra nell’ambito del Parco Naturale Dolomiti Friulane, quindi potrebbe capitare di riuscir a notare animali come camosci, caprioli, marmotte, galli cedroni, galli forcelli, cervi ed una consistente colonia di stambecchi in continua espansione, anche se in questo sentiero sono riuscito a notare moltissimi ramarri lungo il percoso, soppratutto nella parte bassa e una Vipera dal Corno all’altezza della Sorgente “La Fontana” a 730 msl. Da notare la presenza di parecchie specie di volatili compresa l’Aquila Reale.
Ramarro di montagna

Ramarro vicino all’agriturismo Pian dei Tass


Il sentiero che porta a Casera Bitter, come preannunciato è facile, anche se per chi ha poco allenamento i 600 metri di dislivello si fanno sentire, il percorso è ben marcato, visualizzabile nella carta tabacco 012 sentiero 978; ricordatevi di portare crema solare nel periodo estivo perchè ci sono zone nel sentiero in piena battuta del sole, quindi armarvi di acqua, o rifornitevi alla Sorgente la Fontana.
Piccolo lago alpino artificiale

Sorgente “La fontata” a 730 msl, lungo il sentiero che porta a Ricovero Casera Bitter


Ringrazio i due compagni di viaggio nuovi, Marco e Mara che sebbene alla prima uscita hanno raggiunto la casera senza maledirmi troppo e anche sistemato la grondaia in cambio di una birra 😀
Casera Bitter

Casera Bitter con Marco e Mara


Questo sentiero lo ricordo per il verde intenso del bosco quasi surreale, e la bel vedere del lago di Barcis dall’alto.
Vista del lago di Barcis

Vista del lago di Barcis dall’alto



Indicazioni stradali:
L’imbocco del sentiero si trova a sinistra dell’Agriturismo Pian dei Tass, raggiungibile dalla Strada Regionale 251 da Barcis oltrepassando uno dei due ponti del lago. Nel caso del primo ponte si prosegue la strada oltrepassando la diga e la galleria molto suggestiva e proseguendo sulla medesima strada per 5 – 6 chilometri circa (non prendere la stada che porta in Piancavallo ma proseguire dritti), in alternativa dalla strada regionale prendete il secondo ponte sospeso e girate a fine di questo a destra, proseguite quindi i circa 5 km fino all’Agriturismo.
Negl’ultimi anni la strada è diventata a pedaggio, 5 € giornalieri, ma sarà possibile usufruire gratuitamente delle piazzole e posti bbq vicino al torrente.

Ricovero Casera Podestine

Sabato 12 Aprile, dopo due settimane di stop causa problemi al ginocchio e una contrattura alla schiena, ho deciso di organizzare una camminata molto tranquilla verso Casera Podestine.

Il tempo non prometteva bene, ma fortunatamente ci ha risparmiato, anzi, ci ha avvantaggiato nella camminata nella “Grave di Gere” subito dopo la località Lesis, frazione di Claut (PN), in quanto il tracciato risale la grava del Cellina, tutta in piena battuta di sole.

Parcheggiato la macchina a poco più di 900 msl, esattamente prima del guado che porta alle impronte del dinosauro vicino a Casera Casavento, si percorre il greto del fiume tenendo la sinistra, e non la destra come indicato nelle cartine tabacco!

Trovandoci a inizio stagione, quando ancora la natura si è ripresa il suo “essere”, abbiamo trovato alcune difficoltà a seguire il tracciato, rovinato dalle varie piene autunnali, quindi facendo riferimento alle mappe abbiamo proseguito seguendo la destra del greto che ci ha portato oltre la Casera in una gola bella da vedere, capito l’errore abbiamo fatto retrofront per raggiungere il ricovero casera Podestine.

Durante il percorso anche se sassoso, lo spazio per alcune piantine non manca mai…

Piante che crescono nella grava

DSCF7149

La casera è molto ben tenuta e ristritturata da pochi anni, possiede un locale di libero accesso e un’altro chiuso, disponibile a comitive chiedendo le chiavi all’ente del parco, il verde e il paesaggio ricorda molto le camminate nelle valli adiacenti e il silenzio di questo posto è meraviglioso, un paradiso dimenticato in mezzo al nulla.

Ringrazio ancora una volta l’ottima compagnia di Elia, Giuseppe, Massimiliano, Stefano e la new entry Nina!

Foto con lo sfondo di Casera Podestine, da sinistra a destra: Stefano, Elia e Nina, Massimiliano, Giuseppe e Ivano Foto con lo sfondo di Casera Podestine, da sinistra a destra: Stefano, Elia e Nina, Massimiliano, Giuseppe e Ivano[/caption]

 

Purtroppo non ho registrato una traccia precisa in quanto il percorso era disconnesso, in ogni caso basta risalire il greto e tenendo la destra si vede prima una stazione meteo, successivamente un cartello con la segnaletica per seguire altri percorsi e raggiungere altre casere. Il ricovero casera Podestine si trova li vicino su un piccolo viale naturale in salita.

Il percorso completo è all’incirca di 9 km tra andata e ritorno, molto semplici in quanto il dislivello è veramente minimo, approssimativamente di 100 metri.

Tracciato per casera Podestine

Bivacco Molassa (9/03/2014)

Il primo weekend splendido e rovente io e Davide abbiamo deciso di andare al bivacco Molassa più volte visto nella mappa, ma mai percorso.
Ricevendo alcune dritte dal web, ho scoperto che l’attacco originale del percorso negl’anni è cambiato, infatti la partenza si trova esattamente tra due case e il comune ha creato appositamente un parcheggio a bordo strada molto comodo.

Lasciata la macchina nel parcheggio, si procede nel vialetto lasciando a destra il “cisiol”, saliti gli scalini si continua su traccia precaria, la vegetazione incolta ha fatto crescere rovi e quant’altro, ma finalmente dopo una breve salita il percorso cambia e riprende in un faggieto, che man mano scompare e lascia spazio al tracciato sempre più stretto e contornato da pini.

Il sentiero continua in un sali e scendi che segue sempre il costone della montagna, diventando sempre più impervio e roccioso, anche se non strettamente necessari, sono stati fissati cavi d’acciaio come in una ferrata.

Numerose sono le cascate e piccoli ruscelli che vengono da monte per raggiungere il torrente Molassa giù a valle. Degne di fotografie ne posto due tra quelle secondo me più belle.

Il percorso continua sempre su un tracciato sconnesso e quindi sono state necessarie opere dell’uomo, come rinforzi di “murette” di pietra sotto al sentiero, lastre metalliche o rinforzi con tronchi di legno contro eventuali cedimenti.

All’arrivo poi la sorpresa, una bellissima casera realizzata da pochi anni.
Peccato che qualche idiota ha ben pensato di dar fuoco nel piano superiore alla struttura dei letti, ma che per fortuna ha tenuto botta a quel povero “turista” ignorante.
Tracciato veramente molto bello e comodo da raggiungere (Frazione Roppe – Barcis).
Qui sotto la foto della casera

Ho registrato la traccia con il mio gps etrex vista HCx, compagno fedele di viaggio, la potete scaricare direttamente cliccando qui

Sentiero Ristoca (da Coltura a Mezzomonte)

Ieri non ho puntato la sveglia, ma sapevo già che mi sarei svegliato perchè avevo in programma di camminare in montagna.

Il tempo non era dei migliori, c’era foschia quindi non si riusciva a vedere il bel paesaggio della pianura friulana, però altrettanto bello il percorso, in quanto ci sono varie tipologie di terreno.

Questo percorso non l’avevo mai effettuato, è un percorso di soli 5 km percorribile in circa 2 orette con soste varie per le foto.

Parcheggiato la macchina sulla strada che sale da Coltura a Mezzomonte, esattamente all’altezza del ponticello dove c’è anche un gran masso monumento.

Si sale alla destra del torrente (era vuoto) su una mulattiera, proseguendo sempre dritti lasciamo la traccia a destra che scende in direzione dei percorsi mtb, e continuiamo su sentiero che sale leggermente a destra. Il sentiero ora sale con una maggiore pendenza e notiamo l’opera dell’uomo nel creare sentieri di pietra (attenzione che possono essere molto scivolosi) alternati a pure lastre della montagna. Saliamo e saliamo ancora mentre il sentiero diventa sempre meno lavorato e un po’ più fangoso.

Arrivati alla strada che porta a Mezzomonte ho “tagliato” a destra per i campi incolti fino a raggiungere il sentiero battuto che porta a valle; trattasi della traccia M1-M2 che porta a valle, ovvero un tracciato per mountain bike. Nella discesa ricordiamoci di prendere sempre le tracce battute che portano a destra, altrimenti andando a sinistra non torniamo alla macchina ma andiamo verso il Gorgazzo e Dardago. La discesa a tratti più pendente è scavata dal continuo passaggio delle biciclette, in alcuni punti particolarmente scivolosa causa fango.

Quest’anello a mio avviso è da evitare con pioggia o se ha piovuto abbondantemente nei giorni precedenti.

Casera Palussa

Grazie al gruppo Whatsapp creato per camminare in montagna, dopo tante uscite fatte in solitaria, ieri mattina sono stato a camminare con Giuseppe, Elia, Stefano e Massimiliano.

La camminata era abbastanza tranquilla, volevamo raggiungere Casera Palussa da Glera di Giais seguendo il sentiero CAI, ma a percorso iniziato abbiamo deciso di seguire il sentiero della Comunità Montana, ben segnalato e battuto.

L’inizio del sentiero mette in moto tutti i muscoli delle gambe, in quanto è ripido, ma man mano a muscoli caldi si sale con una “certa tranquillità”.

Uscita di gruppo molto bella con un clima allegro, neanche a metà percorso abbiamo sentito dei rumori sopra di noi, intravedendo un animale marron scuro, ma non siamo riusciti bene a identificarlo in quanto era pieno di ramaglie. Pochi minuti dopo invece abbiamo notato nell’altro crinale della montagna 3 giovani caprioli che correvano verso valle.

Molto bella come uscita, soprattutto perchè capita raramente di vedere così tanti animali; soddisfatti all’arrivo in casera, abbiamo mangiato qualcosina e poi siamo scesi verso valle seguendo il sentiero CAI, tagliando la mulattiera su una nuova traccia creata.

Questa mappa è stata creata utilizzando programmi esclusivamente opensource, download della traccia tramite QLandKarteGT, www.gpsies.com, e il mio navigatore garmin etrex vista con installate le mappe OpenStreetMaps.

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