Circa 7-8 anni fa, non ricordo l’anno preciso, ho fatto la mia prima uscita in canoa, vi giuro che in vita mia non avevo mai visto quel tipo di imbarcazione.. avevamo progettato questa uscita di 2 giorni con gli scout (facevo parte degli scout), la destinazione era il mare partendo da Azzano Decimo (PN).La prima volta che sono salito, non sapevo neanche come si prendeva in mano quell’arnese chiamato “pagaia”; nella canoa biposto io ero seduto davanti (guida quello dietro), mentre dietro era seduta Elisa, una aiuto capo (ragazza del mio capo scout), saliti e “partiti” dalla ex sede dei barcaioi del sil , dopo lunghi tentativi (credo 10 minuti siano volati) siamo riusciti a mettere la canoa in direzione della corrente, e da subito mi accorsi che arrivare a Caorle sarebbe stata veramente un’impresa difficile.
La nostra canoa non aveva proprio voglia di andare dritta, in 150 metri siamo andati a incagliarci contro la riva sicuro 5 volte come minimo. Pian piano siamo riusciti a trovare la giusta cordinazione e l’euforia ha fatto in modo che la nostra canoa sorpasasse tutte le altre e così siamo finiti in testa fino a Corbolone, dove fortunatamente dopo aver chiesto a un pescatore ci ha avvisato che eravamo arrivati alle chiuse!
Saliti nella sponda del fiume, ogni coppia doveva portare la propria canoa più a valle dopo le chiuse, in modo tale di poter proseguire il viaggio. Un nosto capo scout Gian (toni -scioseo e altri mille soppranomi) seguiva il viaggio da solo, così preso un po’ in giro da Mauro (da quanto mi ricordo) e lanciata la sfida si è caricato in spalle la canoa biposto e se lè portata da solo.
Seguito il fiume fino a San Stino, abbiamo dormito in tenda vicino al ponte dell’autostrada dove non faccio nomi, un nostro amico si è bruciato i pantaloni per scivolare nelle mattonelle. Alla mattina ci siamo accorti che c’era bassa marea, infatti per salire in canoa dovevamo quasi lanciarci dentro perchè l’acqua era scesa in un metro sicuro.
Ripresa la canoa, morti e distrutti, i più grossi della compagnia erano un po’ più stanchi e facevano dannare i capi scout che oltre a essere già stamchi di loro dovevano portarsi la zavorra 🙂
Arrivata la pausa pranzo, molo di fortuna, il celo stava diventando sempre più cupo, tutti eravamo abbastanza bagnari, ma c’era chi come Francesco (aiuto capo) era asciutto, e sfortunatamente per scendere a mangiare, il molo sorretto da barili di lamiera pieni d’aria con il peso dei più big è finito a essere coperto di acqua, così alla fine eravamo tutti bagnati.
Partiti con le ultime forze, il vento soffiava contro facendo schizzare l’acqua in canoa, la marea continuava a salire, e la canoa non voleva saperne di continuare, aveva sempre la tendenza di invertire rotta, le onde che formava il vento faceva sembrare il canale al mare…ma finalmente si vedeva la spiaggia dove poter approdare con le canoe…eravamo arrivati!
Ultimi sforzi, approdati e caricate subito appena possibile le canoe, il cielo non ce la faceva più, e iniziò a piovere bene… devo dire che siamo stati fortunati, ci ha risparmiato tutto il viaggio… anche se alla fine eravamo gia stonfi 😀 , però contenti e felici.
Buone pagaiate!
Ciao e al prossimo racconto!